domenica 18 ottobre 2015

Il Gesù dei Vangeli secondo la metodologia anglosassone





Se qualcuno vi chiedesse, oltre ai Vangeli, quale libro leggere su Gesù per avere una cultura di base, che suggerimento dareste? In effetti su Gesù, come più volte abbiamo detto, la bibliografia è immensa ed è adatta a qualsiasi esigenza e per qualsiasi persona, da colui che ha una cultura classico-biblica molto bassa, a coloro che sono esperti di Bibbia.
Dare quindi una risposta è abbastanza difficile. Il campo potrebbe però essere ristretto: quale libro-base su Gesù suggeriresti ad una persona che conosce poco che è stato pubblicato negli ultimi mesi? La risposta va trovata quindi negli scaffali delle librerie “reali” e “virtuali” dove possiamo  vedere cosa è disponibile. In Inghilterra, da qualche anno, Bauckham ha pubblicato un libriccino, intitolato Jesus, per la Oxford University Press nella collana A Very Short Introduction. Le edizioni Gbu hanno deciso di tradurre questo libro per dare una prima introduzione agli studi ed alle ricerche sul Gesù storico che potesse essere letto anche da non addetti ai lavori e che avesse la profondità di un testo accademico. Lo scopo della collana della OUP è quella ed è sembrato che in Italia mancasse uno strumento del genere.
Il Gesù dei vangeli (questo è il titolo dato in italiano) in un centinaio di pagine scritte bene ed in maniera chiara passa in rassegna lo stato dell’arte degli studi su Gesù. Bauckham si rende conto di quanto sia difficile oggi scrivere un libro su Gesù che dica qualcosa di significativo e parte dal presupposto, accettato praticamente da tutti, che l’uomo di Nazaret sia diventato un’icona universale cui si è dato diversi significati. Per questo motivo per parlare di Cristo, bisogna ritornare alle fonti ed all’ambiente. Ecco perché, dopo l’introduzione, ci si sofferma sulla bontà delle fonti che ci sono pervenute, affermando, sulla base dei propri studi, che i quattro vangeli vanno visti come fonti attendibili.
Interessanti sono le pagine dedicate all’ambiente in cui Gesù agisce. Per il teologo britannico è fondamentale conoscere quello che succede nel giudaismo del Secondo Tempio e del I sec. d.C. per comprendere quali sono le dinamiche in cui si agì e cosa significasse l’annuncio e l’attuazione del Regno di Dio secondo Cristo. Anche per Bauckham, infatti, questo è l’annuncio centrale di Gesù che, però, non è unicamente agganciato ad un evento escatologico, ma anche ad una pratica di vita. Bauckham, affidandosi alle fonti che ritiene attendibili, sulla base delle risposte che Gesù dà davanti al Sinedrio, ritiene che aveva coscienza di essere il Messia di Israele e che la questione sia enunciata più volte nei Vangeli.
Il libro si conclude con due brevi capitoli e con una bibliografia. Nei due ultimi capitoli si delinea la questione della morte e della Resurrezione di Gesù. Lo studioso inglese, mostra come la testimonianza della tomba vuota sia affidata principalmente alle donne, rendendo proprio per questo la notizia attendibile, perché paradossale. L’ultimo capitolo parla del rapporto che intercorre tra Gesù e il cristianesimo delle origini. Lo studioso inglese, sempre basandosi sulle fonti (in questo caso la lettura degli Atti e delle epistole paoline), afferma che Paolo non ha reinterprato Gesù e inventato il Cristianesimo, ma ha semplicemente espanso alcuni concetti che erano già presenti nella comunità gerosolomitana. La bibliografia, che è ragionata, non indica solo testi favorevoli alle interpretazioni date dall’A., ma anche di testi avversi  che possano mostrare come la discussione sulla questione sia aperta.
Il testo di Bauckham, quindi, è un ottimo esempio di come si scriva un libro di alta divulgazione scevro da obni vis polemica (il testo non è scritto contro qualcuno, ma per dire qualcosa di positivo) e rigoroso nel  metodo.


                                                                                              Valerio Bernardi - DIRS GBU

2 commenti:

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  2. Un testo utile che ci rammenta l'utilità dell'approccio conservatore ("evangelical") il quale pur senza cadere negli eccessi di un certo fondamentalismo bigotto fornisce degli strumenti di lavoro utili anche a contrastare approcci post-barthiani che tendono ad influenzare il lavoro di molti studiosi continentali.

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